mercoledì 26 febbraio 2014

I ferri del mestiere

Cosa occorre per poter creare morbidi maglioncini o colorati cappellini? Che si voglia dar forma a una scarpetta da neonato o a un copriletto si avrà bisogno di un po' di cose. Ma andiamo con ordine. Prima di tutto bisognerà valutare se usare i ferri o l'uncinetto. Questa scelta può essere basata sulla nostra preferenza per l'una o l'altra tecnica, oppure limitata dall'esistenza di uno schema che preveda una lavorazione piuttosto che l'altra.

L'uncinetto




L'uncinetto esiste in più materiali: è possibile acquistarne in acciaio, alluminio, legno, osso o plastica. Il suo spessore varia da pochi millimetri (0,6 mm) a poco più di un centimetro (1,2 cm) ed è indicato su ogni uncinetto con un numero corrispondente alla misura. Per filati sottili, dal 0,6 fino al 2,5, vengono generalmente usati uncinetti in acciaio. Con filati più grossi cambiano anche i materiali impiegati per realizzare i relativi uncinetti e ne troviamo quindi di plastica, alluminio o legno. I numeri aumentano di mezzo millimetro fino al 6 (es 3,5, 4, 4,5, 5, 5,5, 6), poi di 1 mm (6, 7 , 8, 9 ecc).
In base a ciò che si desidera realizzare sarà necessario un uncinetto piuttosto che un altro: per un pizzo si ricorrerà a un numero 2, per un maglione a un numero 7 o per una borsa di fettuccia a un numero 10.
Sull'etichetta del filato scelto, si trova l'indicazione per il numero di uncinetto da utilizzare. Si tratta però di un'informazione indicativa poiché molto dipende da come si lavora: alcuni tendono a lavorare in modo più morbido, altri in modo più stretto. Sarà quindi consigliabile, per i primi, un uncinetto più sottile, per i secondi un uncinetto più grosso. In questo modo il lavoro dovrebbe risultare più uniforme: si evita un lavoro con troppo spazio tra un punto e l'altro o un lavoro troppo rigido. Qualora si volesse invece ottenere uno di questi effetti, sarebbe sufficiente trovare la giusta corrispondenza tra spessore del filo, spessore dell'uncinetto e la mano di chi crea.


Ferri




Anch'essi reperibili in più materiali (legno, plastica, alluminio o bambù) sono utilizzati a coppie dello stesso numero (dal 2 al 10). Sono come due lunghi aghi dritti con una punta che viene utilizzata nella lavorazione e un blocco sull'altro lato che impedisce alle maglie di scivolare via dal ferro.

Ne esistono anche a punta doppia (per i bordi dei maglioncini, ad es) o di forme diverse come i ferri circolari collegati tra loro da un filo e che permettono lavorazioni come i colli.



Esistono ferri ausiliari per tenere in sospeso alcune lavorazioni (come le trecce o la lavorazione jacquard) che sono ricurvi al centro.

Molto utile anche la spilla raccoglimaglie, utilizzata per non perdere le maglie non in uso.



Aghi da lana

Fondamentali per una chiusura del lavoro precisa e rifinita, si differenziano dai comuni aghi per la forma della cruna che è più allungata in modo da permettere il passaggio di un filo grosso. Ne esistono con punta per le cuciture o con punta arrotondata per ricami e rammendi.

Da non dimenticare infine un metro a nastro e delle forbicine.





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